lunedì 15 febbraio 2016

(Non) sono solo "canzonette".

Ognuno, come nei film, è fatto di memorabili colonne sonore, scritte apposta per mettere in evidenza l'emozione, meravigliosamente bella o tremendamente brutta che sia, provata in un momento da ricordare per sempre. Non importa quanti saranno gli ascolti, nè se finirà nella prossima "top 100" del Rolling Stone. La sola cosa che conta è che per chi la possiede diventi come il segno della matita sulle pagine di un libro, che sottolinei timidamente ma decisa le citazioni che tolgono letteralmente  il fiato perché parlano di te attraverso le parole di qualcun altro.

La prima volta, il primo bacio, il primo viaggio in motorino l'estate della maturitá.
L'ultimo amplesso. L'ultimo bacio. L'ultimo viaggio verso casa dopo essere stati lasciati. 

Incredibile come una canzone, riascoltata a distanza di anni, ti riporti esattamente lí dove ti trovarvi allora. Facendoti rizzare i peli delle braccia verso il cielo, stringendoti un nodo strettissimo all'altezza della gola, aumentando il diametro delle pupille e facendoti sudare persino in mezzo all'ombelico. Incredibile come, un ritornello che per qualcuno non significhi niente, per un altro rappresenti davvero tutto.

Col passare delle colonne sonore ho stilato una compilation che tengo segretamente raccolta in un'usb. L'ho nascosta in macchina. Ecco perché, nei momenti di crisi, sfodero la stupida scusa che guidare mi rilassa solo se sono sola e parto, insieme alla prima traccia. Fino all'ultima. E, di tanto in tanto aggiorno la playlist, aggiungendo pezzi di persone, di attimi, di gesti in formato mp3. 

Quindi, che sia Orietta Berti a consigliarti di non remare troppo e lasciare andare la barca dove vuole andare prendendo le giornate così come sono o David Bowie a renderle memorabili facendoti sentire un "hero just for one day", fa che ogni giorno della tua Vita abbia la sua speciale colonna sonora.







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