sabato 12 marzo 2016

Voce del verbo (tras)curare.

[tra-scu-rà-re] v.

  • v.tr. [sogg-v-arg]
  • 1 Non curare qlco. con la dovuta attenzione; non prendersi cura di qlcu., facendogli mancare aiuti economici o affetto e sostegno morale: t. la salute; t. i figli; non prendere qlco. nella dovuta considerazione: nel totale ho trascurato le spese minute
  • 2 Omettere, tralasciare qlco. per distrazione o negligenza SIN dimenticare: non t. una sola parola del discorso; anche con arg. espresso da frase (introd. da di): non t. di scrivermi
  • trascurarsi
  • v.rifl. [sogg-v] Non prestare attenzione alla propria salute; non badare al proprio aspetto, lasciarsi andare

Le giornate diventano un susseguirsi di azioni meccaniche: senza colore, senza sapore, senza senso.
Alzarsi al mattino col trucco sulla faccia e la stanchezza addosso della sera prima.
Ci passiamo appena un po' d'acqua sul viso senza nemmeno guardaci allo specchio.
Non ci pettiniamo i capelli e ce li leghiamo nella speranza di nascondere anche i grovigli che abbiamo dentro la testa, oltre che fuori, dopo una notte trascorsa a rigirarsi nel letto senza pace.
Nodi alla gola, nodi al petto e allo stomaco, che c'impediscono di tirare un bel respiro e andare avanti col sorriso di chi si accontenta di come va e gode, ogni tanto.
Facciamo l'elenco mentale delle cose che ci possono aiutare a stare meglio, costatando quanti campanelli d'allarme abbiamo ignorato fino a due giorni prima, facendo esattamente l'opposto di ciò che compare nella lista fitta e chilometrica piena di gesti d'amor proprio tipici di chi si vuole bene e si rispetta. Trascuriamo noi stessi e non trascuriamo i dettagli cretini di giornate storte. Accumuliamo frasi pungenti, commenti acidi e gesti bruschi marchiandoli a fuoco della testa e condannandoci all'autodistruzione. Sbagliano non s'impara finchè si trascurano le cose sbagliate. E volendo oppure no, a nostre spese lo si capisce sempre prima o poi.







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